Articolo di Luce

La femminilità e il femminile sono argomenti molto delicati e assai vasti. Si potrebbe scrivere e discuterne all'infinito. Ma mi sono chiesta "Che cosa è necessario dire in questo articolo?"

Non carino, non poetico ma necessario.
Come al solito, per le domande importanti lascio fare alle carte: alle Carte Lakota in questo caso. Le tre carte pescate, nell'ordine, sono state queste:

STELLA DEL MATTINO
SIAMO TUTTI FRATELLI
FANTASMA

La prima rappresenta la bellezza che fluisce, i dolci momenti di cambiamento, i doni e la pazienza che occorre per uscire dall'oscurità così come la fiducia necessaria per compiere questo cammino. È una carta che rappresenta molte donne che - come la Dea - stanno uscendo dall'oblio, dall'oscurità della loro vita precedente, portando con loro tantissimi doni e una grande fiducia nel domani.

La seconda carta rappresenta la sorellanza, i legami di cuore, il cerchio che racchiude le singole esistenze insieme a tutte le altre ma è anche capacità di pregare con fede e la capacità di portare nel mondo ciò che siamo, fino in fondo.
Ma per far questo occorre rispettare le nostre particolarità, tutto ciò che ci rende Donne sia singolarmente sia in gruppo.
Insomma indica l'importanza di essere una "tribù" di cuori e di spiriti, unite indissolubilmente se pur sempre individui a sé stanti.
Indica il modo in cui arrivare a far questo: rispettando e onorando ciò che ci rende uniche, speciali, magiche… ma anche rimboccandoci le maniche per cambiare in meglio il mondo che abbiamo.

L'ultima carta è invece il Fantasma. Rappresenta l'ombra, lo squilibrio, le trappole, tutto ciò che ci ostiniamo a non voler vedere perché ci fa troppo male.
È una carta di sofferenza interiore e di patimento.
Molte Donne sono relegate in un limbo esistenziale che sembra vita ma che non lo è. Donne ferite che non hanno più la forza di alzare il velo della conoscenza; vogliono solo un angolo in cui smettere di sanguinare e in cui fare in modo che il mondo si dimentichi di loro.
Forse, in fondo, non vogliono altro che dimenticarsi loro stesse di esistere. Insieme alle donne splendenti convivono le donne fantasma e questo è un dato di fatto.
Ma la carta indica anche qualcos'altro. Ci dice che è possibile modificare questa situazione e che per far questo occorre cambiare completamente visione. Bisogna amare follemente la propria ombra, abbracciare i nostri difetti e le nostre ferite, accettare gli scivoloni, come le sbandate, perché sono una parte ricca del nostro percorso.

Donne che hanno bisogno di esprimere il loro splendore, donne che devono trovare il modo di essere Sorelle e donne che vivono dentro la loro Ombra.
Tutte Donne, tutte infinitamente Donne.



DONNE SPLENDENTI

    
Attacca il tuo carro a una stella.
Ralph Waldo Emerson

Oggi Icaro è donna.
Elsa Triolet

Rispondi
alla voce del vento,
all'invito della natura,
alle domande del cuore.
Rispondi al richiamo.

Anonimo/a

La bellezza salverà il mondo.

Dostoevskij

  Trovare la propria voce,
il proprio modo unico di essere donne:
no/etichette, no/stereotipi.

Trovare la propria voce in questa società moderna è davvero difficile. Non si sa mai quale sia la posizione giusta da tenere. Ci rifilano ruoli che non sentiamo, oppure noi per sfuggire a questi ruoli, ne assumiamo degli altri.
In entrambi i casi non siamo persone, siamo etichette. Noi, come pagani e nello specifico donne pagane, ma anche come donne di altre religioni non possiamo e non dobbiamo accettare questo. Siamo tutte donne e individui che hanno bisogno di esprimersi per come sono realmente.

Posso amare il cucinare senza dovermi per questo sentire meno femminista. C'è un confine lieve tra quello che siamo per natura e quello che la società vuole da noi ma è un confine importantissimo che fa tutta la differenza.
Ma anche le donne più emancipate, più indipendenti più forti si ritrovano vittime di "stereotipi al contrario". Sembra quasi che pur di andare contro a quello che la società vuole ci dimentichiamo di quello che noi sentiamo dentro, nel profondo.
Non siamo "etichette", non siamo "ruoli" e non siamo "stereotipi"!
Né in un verso né nell'altro.

Ma cosa fare allora per trovare la strada?
Per ritornare, dopo secoli, a camminare in equilibrio?
Come fare a ritrovare e a far convivere dentro di noi la Donna Selvaggia, la Donna Potente, la Donna Madre, la Donna mille-profumi-nella-vasca-da-bagno, la Donna con-il-fucile, la Donna amo-cucinare, la Donna che-vuole-un-uomo-forte-come-lei, la Donna sono-fatta-così, la Donna ho-pauraaaaaaa?

Forse si potrebbero dare mille differenti risposte a questi quesiti (e invito che vuole a rifletterci) ma io ho "scelto" questa:

Ascoltando.

Una parola piccola piccola ma piena di possibilità.
Se ci ascoltiamo e sentiamo dentro di noi il desiderio di andare a guidare motrici o di cucinare per nostro marito andiamo a farlo PUNTO.
Senza pensare né alla società maschilista né alla società femminista.

Smettiamo di permettere che il nostro corpo (e soprattutto la nostra vita) sia il campo di battaglia delle ideologie.
Siamo semplicemente e fino in fondo noi stesse. Possiamo essere Donne senza aggettivi.
Donne semplici e legate alla terra, a quella interiore in questo caso, ossia al nostro spirito, alla nostra personalità, a tutto ciò che siamo.

Nessuna può diventare Donna ascoltando altri che sé stessa.
Perché abbiamo dimenticato un concetto così semplice?

  Studiare simboli antichi

Non so voi, ma io quando guardo simboli antichi sento un qualcosa dentro, un ribollio del sangue, un pizzicotto allo spirito, un trattenere il fiato dell'animo, una burrasca del cuore.
Ogni simbolo antico è una porta verso qualcosa.
A volte è un labirinto in cui finiamo inevitabilmente per perderci ma anche per ritrovare il centro di noi, altre volte è la radice da cui tutte noi discendiamo, altre ancora è qualcosa che ci fa piangere perché sentiamo la bellezza di un legame che non si spegne mai.
Studiare e utilizzare i simboli è un dono, un piccolo Gebo (runa).

Basta cucire il simbolo che si sta studiando sulla borsa, farne un segnalibro, creare un quadro con quel simbolo o una musica o una poesia o un'invocazione o una storia o una scultura, decorare una torta o usarla come forma per i biscotti, dipingerlo sul cruscotto della macchina o farne un oggettino (con cartapesta, la creta, la pasta di sale, il ferro cotto, ecc.) da appendere allo specchietto anteriore o andare da un orefice e farlo diventare un pendente per la collana… disegnarlo con i colori adatti sulle magliette, sugli slip (sono sempre stata convinta che più è vicino al corpo, più effetto fa!), sulla tovaglietta per l'altare, sui cuscini delle sedie o del divano o del letto, inciderlo su un pezzo di legno, ecc. perché un mondo nuovo (e con esso il suo potere) si dischiuda davanti a noi.

  Piantare fiori

Ad ogni fiore piantato un nuovo seme cresce anche dentro di noi.
Donna vuol dire tante cose ma storicamente la capacità di portare avanti la vita è sempre stata indicata come costante.
Celebrare ciò che vive grazie a noi significa lentamente dare vita anche a noi. Non c'è mai solo un dare o un ricevere ma sempre un dare e un ricevere.
Costantemente.
Sempre.
Vita contro Vita.
Piaccia sia sempre così.

  Rituali di passaggio

Creare il proprio rituale di cambio di stato non è difficile.

Basta scegliere il luogo che meglio rappresenta questa nuova fase (spiaggia, foresta, fiume, cascate, campi di grano, ecc.),
Si può usare la normale struttura dei rituali, curando però che anche l'appello agli elementi e le invocazioni siano in linea con l'evento (meglio se creati da noi appositamente) e - come parte centrale - mettere il rituale di passaggio.
Non vorrei dire di più perché per ognuna di noi dovrebbe creare qualcosa di diverso.
Se sapremo ascoltare con attenzione, l'idea giusta balzerà nella nostra testa e noi sapremo con assoluta certezza che è quello che dobbiamo fare.

Ma, comprendendo come possa essere difficoltoso per chi non è abituato ad "ascoltare", riporto di seguito alcune idee solamente a titolo esemplificativo.

• Bagnarsi con l'acqua del mare
• Dire una preghiera composta da noi con cui "accettiamo" e ringraziamo per la nuova situazione
• Colorare un sasso che rappresenta la "vecchia noi" e poi sotterrarlo in un luogo che amiamo ringraziando per quello che abbiamo vissuto ma anche dicendo che siamo pronte a ciò che sta arrivando
• Accendere due candele; prima quella che rappresenta la vecchia noi (con simboli sopra) fino a quando si consuma del tutto e poi l'altra (idem ma con i simboli nuovi) ma farne consumare solo una breve parte iniziale e poi spegnerla (con le mani non soffiando!).
Mentre aspettiamo che si consumi la prima possiamo anche fare un falò bruciando un abito vecchio (ringraziando come sopra e bruciando anche dell'incenso di preghiera) e mentre aspettiamo il primo pezzetto della seconda candela consacrare un abito che sarà simbolo del nuovo e che indosseremo poi. Ovviamente questo sistema implica che al prossimo cambio di stato la seconda candela (quella consumata solo per la parte iniziale) diventerà la candela da consumarsi completamente e che il vestito che oggi abbiamo consacrato diventerà domani quello che bruceremo. Insomma una specie di cerchio-ponte fra il vecchio e il nuovo.
• Scrivere due fogli: uno su cui riportare tutto quello che vogliamo lasciar andare della vita precedente e uno con tutto ciò verso cui ci sentiamo pronti. Il primo va bruciato con erbette che rappresentino la vecchia noi, il secondo tenuto sempre bene in vista (magari vicino la testata del letto).
• Creare un disegno a punto croce che rappresenti il nostro nuovo simbolo, quello che rappresenta il nuovo stadio al quale stiamo approdando e poi lo incorniciarlo (dopo ovviamente averlo consacrato durante il rituale di passaggio).
• Creare una scultura che rappresenti il nuovo inizio (anche magari con oggetti che ci attirano), l'importante è che si "senta" uscire dalla scultura ciò che siamo pronte ad essere.

Con semplici parole da dire durante il rituale si afferma ciò che siamo state, ciò che siamo e ciò che andiamo ad essere (il tutto condito con l'accensione di candelina, incenso, ecc).
Per altre idee rimando all'associazione Argiope che si occupa tra l'altro anche di rituali di passaggio.

  Femminile dentro agli uomini

Confesso di non aver mai pensato (fino a poco tempo fa) che anche negli Uomini potesse vivere il femminile.
Ma fortunatamente due Donne speciali (Giusi e Micaela del Calderone Magico e di Strie) mi hanno aperto gli occhi.
Durante una loro conferenza è uscita questa “cosa” e io sono rimasta di sasso. Detto concetto ha continuato a rigirarmi in testa fino allo sfinimento - anche perché dentro di me sentivo una vocina dire "È la verità. È proprio così." ma la mia mente diceva "Non può essere. Non può essere."

E invece può essere. Anche negli uomini è racchiusa la possibilità di dare la vita, di creare e di nutrire. Certamente non nella stessa maniera in cui lo può fare una donna ma il principio non cambia. Si differenziano i modi ma così come il maschile vive anche nelle Donne, il femminile vive negli Uomini.

Probabilmente mi ci vorranno anni (o vite) per capire fino in fondo questa cosa ma adesso ogni volta che vedo un uomo mi soffermo a guardarlo con maggiore rispetto, cerco di capire come la Dea si manifesti in lui, come vive il potere della Donna dentro ad un Uomo.
È un concetto rivoluzionario per me - non per tutti - e non l'ho ancora assimilato bene. Ma mi sono già accorta che ci sono uomini che possono intraprendere questo cammino alla scoperta del femminile. Uomini che valgono tanto e che vanno incoraggiati ad esprimersi, a cercare, a provare a capire.
Non tiriamo sassi a chi cerca di percorrere una strada non ancora battuta e impervia. Non ridicolizziamo. Tendiamo la mano al loro coraggio. La Dea li chiama e noi, attraverso il nostro corpo la nostra mente, il nostro cuore e il nostro spirito, possiamo aiutarli a rispondere al richiamo. Chissà, forse un giorno saranno loro ad aiutare noi a scoprire il maschile, saranno loro che tenderanno la mano e noi a prenderla.

  Canti

Ho un'amica che quando canta mi fa venire i brividi.
Sento la sacralità e la femminilità che traboccano dalla sua voce e che si diramano in ogni dove. La musica può toccare lo spirito, di questo sono fermamente convinta. Ascoltare certe canzoni (non intendo quelle della radio) cantate da donne, riporta indietro, riporta alle origini. E non è difficile trovare canzoni pagane su Internet o CD con musica celtica cantata da donne. Ad ogni modo non si tratta solo di ascoltare ma anche di cantare.

Immaginatevi una trentina di donne che cantano insieme:

SIAMO VECCHIE DONNE
SIAMO NUOVE DONNE
SIAMO LE STESSE DONNE
FORTI PIU' DI PRIMA

[Canzone sentita e cantata durante un seminario di Vicki Noble].

Riuscite a sentirle mentre cantano a squarciagola, con tutta la loro passione, con tutto il loro essere questa canzone? Sentite il richiamo della musica? Del sacro che diviene voce e note? Allora cantate anche voi! Cantate come offerta, cantate per riprendervi in mano la vostra femminilità, cantate come dono alla Madre Terra, cantate come espressione di voi stesse, cantate come un albero mosso dal vento e poi sarete il vento...

  Rosa sull'altare

Mi sono interrogata spesso su cosa fare per celebrare degnamente il mio ciclo, il rinnovamento del Sangue femminile, la ruota che mi rende parte di una ruota più grande.
Alla fine ho trovato questo semplice atto da fare: quando entro nella mia Luna vado a comperare una rosa rossa e la metto sul mio altare.
Quando esco dalla mia Luna la tolgo e la offro alla Madre.

Volendo si potrebbero anche conservare i petali per farne un incenso ma certamente se ognuna si mette a pensarci sopra troverà qualche altro piccolo atto simbolico per onorare il suo Sangue.

Quando lo trovate, mi raccomando, condividetelo. Siamo tutte parte della stessa tela/ragnatela e se vogliamo tornare a vivere in equilibrio dobbiamo aiutarci l'una con l'altra.
Insieme - e solo tutte insieme - possiamo rendere forte e solida la nostra ragnatela.

  Prendersi cura del proprio corpo

Le donne splendenti non dovrebbero certo dimenticarsi di prendersi cura della Dea che vive in ognuna di loro ma per sicurezza meglio farne un accenno.
Coccolatevi con mille essenze profumate nel bagno, inebriatevi vivendo in una casa al profumo di lavanda appena colta, ascoltate musica rilassante, andate a correre (non per dimagrire ma per rimanere in salute!!!) o a fare sport all'aria aperta, concedetevi cibi sani e freschi, usate cremine per i capelli e per la pelle e non dissacrate il vostro corpo con veleni vari.
Di tanto in tanto scegliete una beauty-farm in montagna o in mezzo al verde e lasciatevi massaggiare per togliere tutto lo stress accumulato.
Siate Donne, siate Dee.

 

Disgregare
(rotture di scatole, limiti, problemi)

Impariamo a disgregare.
Eliminiamo i problemi, diciamo di no alle rotture di scatole, chiediamo aiuto quando non riusciamo più a farcela e facciamo poltiglia dei nostri limiti.

Possiamo vivere senza tutte queste cose, anzi viviamo molto meglio senza tutte queste cose. E, di grazia, come possiamo mai scoprire chi siamo (cosa secondo me davvero importante), come possiamo cambiare il mondo e noi stesse, come possiamo aiutare le nostre sorelle se siamo piene fino all'orlo di stupidaggini che assecondiamo?
Disgregare, signore mie... disgregare…

 

Tenere un libro/diario dei sogni

Ultimamente sono tormentata da questa parola: "Sogni."
Non so bene se il messaggio si riferisca ai sogni notturni o a quelli dello spirito ma in entrambi i casi sono delle grandi e valide spie di segnalazione.
Ci indicano tante cose: come lavora la nostra psiche, di cosa abbiamo paura o temiamo, cosa ci rimane più impresso o cosa invece desideriamo con passione.

Tenere un diario dei sogni notturni è davvero utile in tal senso e si fanno interessanti scoperte.
Per quelli dello spirito invece consiglio un quaderno dove apporre immagini dei propri sogni e guardandoli in prospettiva a volte si riesce a trovare un nesso o comunque a capire qualcosa di più di noi stesse.
Credo infatti che l'identità parta dai sogni e che quest'ultimi siano una specie di specchio di noi stessi. Ad ogni buon conto, mi raccomando partite armate di molto umorismo, di una sana curiosità e di una torcia potente.

 

L’album delle tappe
della nostra crescita come donne

Questo è davvero un esercizio super divertente o super faticoso.
Dipende da tante cose, da come siamo, dalle difficoltà su cui abbiamo inciampato nel passato o dall'indomabile e fiero spirito di cui siamo custodi. Tutto ciò che può definirsi con la parola "noi" verrà fuori in questo lavoro.
La nostra fede, il nostro modo di porci al mondo, la nostra creatività così come le nostre ferite.
È un esercizio che ci mette davvero in contatto l'immagine/l'idea che abbiamo del nostro femminile ed è per questo che lo consiglio caldamente.
Tutte noi cresciamo con il tempo, cresciamo con le scelte, cresciamo con i passi compiuti giusti o sbagliati che siano, cresciamo con le lacrime e cresciamo con i sorrisi.

Tutte queste scelte, questi gradini superati si possono trasformare in disegni, in immagini, in fotografie di luoghi abitati o visitati, con oggetti incollati sopra: il braccialetto d'ospedale di nostro figlio, il biglietto dell'autostrada la prima volta che abbiamo guidato da sole lungo strade che non conoscevamo, la poesia con cui nostro marito ci ha chiesto di sposarlo, la nostra prima busta paga, i resti della candela del nostro primo rituale, l'incenso usato nel rituale da Fanciulla a Donna, le note della canzone che condividiamo con l' ex che ci ha spezzato il cuore (ma ovviamente anche fatto crescere), una fotocopia del diploma di maturità, una pagina del calendario che riporti la data della nostra "prima volta", la prima ecografia dei nostri figli, la fotografia delle case dove abbiamo abitato, una fotocopia dei documenti del divorzio, la scatolina delle medicine che abbiamo dovuto prendere quando è cominciata la menopausa e così via.

Lasciamo che la creatività si trasporti dalla nostra mente ai fogli.
Mettete sulle pagine glitter colorati, nastrini, faccine buffe, colorate con i colori a tempera o con i gessetti, appiccicate fiori e parole.
Fate esattamente come desiderate fare.
Non ponetevi limiti, tanto è una cosa solo vostra che potrete implementare ogni volta che lo vorrete.
Il librone è lì per voi. È il vostro cammino, un monumento ai vostri giorni sia a quelli belli sia a quelli difficili. È l'insieme di tutti i vostri passi.

 

Scrivere la propria storia di Donna
(romanzata o come una favola)

Il titolo già spiega bene.
Questo è molto utile per le donne che hanno bisogno di scrivere e hanno ampia libertà nel dare risalto a certe parti della loro storia o di ridurle. A voi la penna…

 

Fare un autoritratto astratto

Adoro le astrazioni. Permettono di fare tutto e niente. Le possibilità sono infinite e non c’è costrizione a rimanere nei normali canoni del disegno.

Quello da fare, anche se astratto, sarà comunque un nostro autoritratto che ci permetterà di scoprire molto su di noi e consiglio perciò di farlo con estrema serietà.

Accendiamo candela e incenso.
Se lo riteniamo opportuno chiediamo che tale opera ci aiuti a esprimere noi stesse e anche per avere forza e coraggio.
Fare un autoritratto è come guardarsi allo specchio.
Certe volte non è facile.

Potete usare qualsiasi cosa: colori a tempera, fiori, incenso, pezzi dei vostri vestiti o di candele, tappi delle bottiglie, fotografie, filo colorato, penne, ceramica, pezzi di bicchieri, spago, pietre, accendini, granella colorata, rune, tarocchi, acchiappasogni, terra, semi, legno, plastica o qualsiasi altra cosa vi ispiri.

Quando sarà finito, non giudicate.
Accettate solo il dono di comprensione che ne deriverà.

 

Fare qualcosa che rappresenti per noi
la femminilità fisica, mentale,
emotiva e spirituale

Non è facile spiegare che cosa intendo perché i riferimenti, lo ammetto, sono pochi.
Comunque sia, il succo del discorso è cercare di fare qualcosa che per noi rappresenti la femminilità, ma vedendola sotto quattro aspetti differenti e usando una forma differente a seconda dell'ambito.

Mi spiego meglio:

Per quanto riguarda l'aspetto FISICO della femminilità possiamo creare una statua usare la creta, la pasta di sale, i fogli con le palline che fanno clap quando le schiacci, fiori, barattoli di plastica, vecchi oggetti o qualsiasi altra cosa rappresenti per voi il senso di fisicità in questo ambito.

Per l'aspetto MENTALE una costruzione in 3D magari creata con lo spago o con dei fili colorati (basta prendere un palloncino e creare la forma che vogliamo, ad ogni giro ricopriamo il filo con colla vinilica ed acqua e lasciamo asciugare. Quando il tutto è pronto bucare il palloncino e sfilarlo) o qualsiasi altra cosa per noi rappresenti la femminilità dentro la mente.
Per l'aspetto EMOTIVO possiamo creare una musica, una poesia, un labirinto o qualsiasi altra cosa che rappresenti per voi l'aspetto della femminilità più legato ai sentimenti (gioie, dolori, paure, sofferenze, coraggio, ecc.).

Per l'aspetto SPIRITUALE comporre una preghiera di pace per tutte le Donne o qualsiasi altra cosa che rappresenti per voi l'aspetto spirituale del femminile.

Ovviamente l'ordine qui presentato è solo indicativo. Ho semplicemente indicato per primo quello che è più facile da fare (almeno per me).
Per fare questo lavoro consiglio di far prima un viaggio sciamanico, con l'intento di scoprire che cosa è per voi la femminilità.

 

Lavorare con divinità femminili all'interno del cerchio
Studiare e festeggiare i giorni delle Dee

Questa parte è molto utile sia alle Donne sia agli Uomini di cui si parlava sopra.
Ma ovviamente non si tratta solo di portare le Dee dentro al Cerchio ma anche - e soprattutto - nelle nostre vite studiandole e visitando i luoghi a loro sacri.




SORELLANZA

   

La funzione più importante dell'educazione,
a tutti i livelli, è valorizzare la personalità dell'individuo
e l'importanza della sua vita per sé e per gli altri.
Questa è l'architettura fondamentale di una vita, il resto è ornamento, decorazione della struttura.

Grayson Kirk

L'universo è fatto di storie, non di atomi.
Muriel Rucheysel

Seguire un sentiero spirituale non vuol dire abbandonare
il mondo ma lavorare per migliorarlo.

Dalai Lama

E ora accogliamo l'anno nuovo.
Colmo di cose mai state.

Rainer Maria Rilke


 

Occuparsi di altre donne
(volontariato)

Molte donne già lo fanno ma è importante che sempre di più si riesca a guardare oltre il nostro giardino alla ricerca di chi possiamo aiutare.
Come penso di aver già scritto duecento volte, siamo tutte unite, le nostre vite passano per quelle di altre donne, delle nostre madri, delle vicine che ci tengono i bambini mentre noi siamo al lavoro, delle colleghe che ci fanno ridere quando siamo depresse.

Rendiamoci conto di quanto riceviamo ogni giorno e non ci sembrerà poi tanto male ricambiare aiutando poi altre donne che aiuteranno a loro volta altre donne. Allarghiamo il cerchio e non resteremo mai senza casa…


 

Studiare letteratura, poesia, musica composte da donne

Questo è un argomento sul quale sono molto sensibileeeeeee…
Odio la media cultura popolare che impone solo scrittori uomini, solo poeti uomini, solo compositori uomini. Le donne hanno scritto molto, hanno fatto molto e non guasta di certo prestare loro attenzione.
Malgrado ciò la maggior parte delle citazioni riportate in questo articolo sono di autori maschili.
La mia è stata una scelta combattuta, ma alla fine ha prevalso l'equilibrio sull'orgoglio.
Volevo che questo articolo, così incentrato sul femminile, potesse contare su almeno una nota maschile. E, oltre a questo, sono convinta che la saggezza contenuta nelle loro frasi non debba venir discriminata solo perché è stata scritta da Uomini.

Però, parlando con molti uomini, ho notato che non leggono quasi mai scrittrici donne.
Ho dovuto compiere una rieducazione alla lettura di molte persone con cui sono stata in rapporti perché o erano convinti che le donne non avessero mai scritto nulla o che il modo di scrivere di una donna non potesse adattarsi al loro gusto.
La miglior soluzione in questi casi è semplicemente far leggere loro qualche buon libro scritto da una donna.
Ma sfortunatamente questo modo di pensare, molte volte inconscio, non si limita al lato maschile della società: investe anche noi. Guardate la vostra biblioteca e contate quanti sono in proporzione le scrittrici rispetto agli scrittori!

E questo vale in ogni campo. Non parliamo poi dell'arte in senso stretto!
Sapete cosa vi dico, mie amatissime sorelle? Cambiamo sguardo! E facciamolo cambiare anche ai nostri compagni e ai nostri figli. Ovviamente questo non vuol dire cadere nella trappola contraria.
Quello che sto dicendo è di provare curiosità anche per le scrittrici donne, non certo di leggere solo quelle.
Siate saggi e ricordate le parole di Euripide: "Tutto il cielo è percorribile per l'aquila, per l'uomo nobile tutta la terra è patria".

 

 

Rapporto madri-figlie

Sul rapporto madre-figlia potrei consumare la mia tastiera per cui non dico nulla tranne una cosina piccola piccola: investigare su questo rapporto può essere la chiave per capire ciò che siamo o ciò che non vogliamo essere.
Fare arte su questo argomento è come intingere la penna sull'arcobaleno o dentro a dell'acido corrosivo.
Non credo, nella mia vita, di aver visto arte più potente di quella generata da questa investigazione, da questo rapporto. Ma malgrado questo dissuaderei categoricamente chi non è forte psicologicamente ad accingersi in questa impresa.


 

Albero genealogico matrilineare

Il titolo già dice tutto.
Tuffatevi nel gioco e avrete un dono unico da fare alle vostre figlie.


 

Raccoglitore donne

Da molti anni tengo un raccoglitore ad anelli con delle cartelline trasparenti. Ad ogni pagina ho messo Donne che si sono distinte nella società passata o attuale. Vuoi perché hanno vinto qualche Nobel, vuoi perché sono apparsa sui giornali per aver salvato il loro equipaggio e l'aereo sul quale volavano, vuoi perché hanno rischiato la vita per salvare qualcun altro, vuoi perché hanno compiuto imprese uniche.

Donne Speciali, Donne Eroine, Donne che hanno cambiato la storia e ogni volta che inserisco un nuovo ritaglio di giornale mi sento molto molto molto fiera di far parte di questa genia.
Mi sento fortunata a far o parte di questa famiglia di Amazzoni, di queste Donne piene di coraggio e forza, che credono nei loro sogni e combattono per realizzarli.


 

Organizzare un nuovo modo di festeggiare la festa della Donna

Ci sono altri modi di festeggiare la festa della Donna primo fra tutti partecipare a conferenze sull’argomento, visitare mostre d'arte femminile, fare festa in ufficio portando cibarie e mimose per tutte, portare la propria madre a cena fuori o al cinema (rigorosamente registe femmine…) o leggere un libro sulle imprese delle partigiane donne.
Festeggiare l'unicità che siamo non ha niente a che vedere con uno strip maschile.
Siamo Donne e Siamo Dee. Non dimentichiamolo.


 

Tenere accesa la fiamma

Mi sono presa una lanterna - molto carina aggiungo - come quella che tiene in mano l'eremita nella carta dei Tarocchi; è alta una quarantina di centimetri.
Ogni volta che infilo dentro una candela e l'accendo sento che una nuova fiamma è stata accesa nel mondo.

Se, come adesso, è accesa per il Femminile sento che vive dentro di me ma anche dentro ad ogni vita, dentro ad ogni zolla di Madre Terra, ad ogni canzone ad ogni alito di vento, ad ogni magia.

Tenere accesa la fiamma significa onorare ciò che è sacro, la nostra femminilità ma soprattutto fare da ponte tra l'ieri (le nostre antenate) e il domani (le nostre figlie).

Teniamola viva dentro di noi e non permettiamo che venga spenta da una società cattiva né dalle nostre paure. Un proverbio arabo dice: "Lancia il tuo cuore davanti a te e corri a raggiungerlo". Nel nostro caso diventa: "Alza il tuo cuore davanti a te e usalo per illuminare il cammino di chi verrà dopo di te".

Piaccia che sia sempre così.



DONNE FERITE

    

Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna.
Kobayashi Issa

Dico che bisogna esser veggente, farsi veggente.
Il poeta si fa veggente mediante un lungo immenso e ragionato regolarsi di tutti i sensi.
Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia, cerca egli stesso, esaurisce in se stesso tutti i veleni, per conservarne soltanto le quintessenza.

Arthur Rimbaud

Forse la terapia sta nella trasformazione dell'emozione in magia.
Thomas Moore

Per annullare la paura bisogna prima capirla.
Anonimo/a


 

Puzzle di una nostra foto
e poi cerchiamo di ricostruirlo

Molte scrittrici parlano di identità lacerate e di identità smarrite.
Se anche a noi delle volte sfugge dalle mani un piccolo pezzettino di identità o ci sentiamo ridotte a delle tesserine sole e indifese (come la pubblicità della particella di sodio… per intenderci) allora questo è un ottimo esercizio per ritornare alla forma integra e, insieme, al nostro equilibrio, al nostro centro che è anche la nostra forza.

Basta andare da un fotografo con una nostra fotografia (meglio se associata a un momento particolarmente felice) e chiedere a lui di farne un puzzle. Quando torniamo a casa (o quando ce la sentiamo) accendiamo una candela, musica dolce e un po' di salvia che non fa mai male (da fumigare anche sul puzzle e su di noi).

Dopo ciò non ci resta che scombinare il puzzle e ricominciare a ricomporlo.
Notate la parola, please: ricomporlo.

Noi, anche quando siamo a pezzi, siamo comunque la stessa persona solo che abbiamo le tesserine nel posto sbagliato, non formano più il disegno ma rimettendo a posto il tutto, l'immagine torna perché è sempre stata lì dentro ai pezzi.
Non si è persa la memoria di quello che siamo e non si perderà mai.

Essere fuori posto non significa e non significherà mai aver perso ciò che siamo.

Armiamoci di pazienza e di coraggio e riprendiamoci ciò che è nostro.


 

Riappacificarci con il nostro peso

Penso di aver perso il conto di quante donne ho visto ossessionate dal peso.
Un'immensità e mezza per usare un'espressione che mi è solita.

A tutte queste donne cito sempre un proverbio cinese che dice così: "La Donna deve essere come la Madre Terra ossia rotonda."

Ma non bastano mai i proverbi da soli a cambiare le cose, non serve una frase a sostituire anni di bilance, di diete e di interminabili discussioni con le colleghe per capire le calorie di ogni alimento.
Le parole, da sole, non servono a smettere di avere quella specie di buco nero dentro allo spirito.
Occorre molto altro.
Anzi forse, per una donna moderna, cambiare modo di rapportarsi con il peso rappresenta quello che nelle antiche favole era la sfida topica: il combattimento con il Drago.
Un drago dall'aspetto diverso ma che nasce sempre dalla psiche e da una visione malata della Donna.

Non siamo nate per stare dentro a dei succinti abiti taglia 38.
Siamo nate per toccare le stelle.
Non costringiamo le nostre figlie a vivere odiando il proprio corpo, incapaci di essere bellissime Dee così come sono.

Ma per far questo dobbiamo prima cambiare - anzi mi correggo "possiamo" cambiare noi stesse.
Chiedete aiuto a chi può darvelo, chiedete libri e filmati, ascoltate conferenze, rimanete aperte a una nuova visione del vostro peso quando questo arriverà, ponetevi in un ottima apertura di ascolto per i messaggi che un tipo diverso di società può darvi, ossia una società fatta di donne che amano il loro corpo, che lo considerano sacro e bellissimo indipendentemente da qualsiasi giudizio altrui.

Siate compassionevoli con voi stesse.
Scegliete di non fare del male al vostro corpo o almeno non oggi.

 

Mandala di preghiera

La preghiera può cambiare la vita.
Tutto è diverso quando si prega.
Una forza, che non sembra nostra, emerge e tutte le possibilità diventano fattibili.
Tutto ciò di cui il nostro cuore sente il BISOGNO (e non il desiderio) con la preghiera troviamo il coraggio di desiderarlo.

Non credo esista nulla di più utile allo spirito umano della preghiera e, di seguito, ho pensato a una preghiera particolare, una preghiera "solida" adatta a noi Donne perché onora ciò che è circolare… ossia i cicli del nostro corpo e della Dea Madre Terra e con essi il cerchio della vita, della morte e della successiva rinascita.

Tale preghiera consiste nel prendere sabbia colorata (di quelle che vendono nei negozi di decoupage) o dei gessetti colorati sbriciolati o del sale colorato e del cartoncino spesso, della colla vinilica.

Il colore della sabbia o dei gessetti sarà legato alle nostre preghiere: ossia blu per la guarigione, verde per la prosperità spirituale (e per imparare a gioire dell'abbondanza che già abbiamo), arancione per la gioia di vivere, giallo per l'allegria (e allargando il concetto anche per l'umorismo: sanno gli Dei quanto noi pagani abbiamo sempre bisogno di ridere! È un'ottima cura per qualsiasi cosa!), rosa per riconnetterci alla nostra femminilità e per portare più dolcezza dentro le nostre giornate (compreso l'autoaccudimento), viola per la spiritualità, ecc.

Disegnate un cerchio sul cartoncino e ritagliatelo.
Ora non rimane altro che passare la colla attorno al bordo interno del cerchio (uno o due centimetri di larghezza) e pregando spargere sulla colla la sabbia colorata. Per ogni giro del mandala possiamo usare più colori o tenere sempre lo stesso; l'importante ovviamente è ascoltare ciò che sentiamo e porci con lo stesso spirito che usiamo per la preghiera ossia con sincerità, cuore aperto e in ascolto e rispetto.

Versiamo la sabbia con calma come se stessimo versando dentro al mandala anche una parte di noi, di ciò che siamo.
Preghiamo chiedendo ciò che ci occorre per tornare in equilibrio, per godere della vita, per riscoprire la magia della vita, la bellezza di ciò che siamo e la sacralità che ogni Donna porta dentro di sé.

Se fatta con il cuore questa preghiera ci dirà molto di noi, ci aiuterà a capire quello di cui abbiamo bisogno ma soprattutto ci darà pace.
Per un attimo il mondo smetterà di correre, saremo in un'altra dimensione soli con un'energia viva, che ci riempirà.

Comunque forse sto diventando troppo mielosa, ma la preghiera mi fa sempre questo effetto…

Dopo aver completato il mandala (dall'esterno verso l'interno) ossia aver detto ciò di cui abbiamo bisogno occorre fare un po' di sana magia…
Carichiamolo durante un rituale e mettiamolo sull'altare per una lunazione, come minimo.

Se vogliamo poi tenerlo come ricordo possiamo incorniciarlo.
Vedremo così come il potere del mandala (ossia della preghiera) ricopre e riempie ogni nostro giorno.


 

Piantare una pianta
ad ogni cambio di stato

Celebrare i cambiamenti di stato è davvero importante.
È come se comunicassimo al nostro spirito che un nuovo passetto è stato compiuto.
Siamo cambiate, anche se magari solo leggermente, e ora siamo pronte per nuove sfide e nuove responsabilità.

Senza la celebrazione di questi momenti vivremmo come in un limbo, costantemente a metà tra la vecchia vita e quella nuova.
Ci sono tantissimi modi per fare che questo non accada.
Basta piantare una nuova pianta, colorare la propria camera da letto con nuovi colori, concedersi due giorni di ferie, cominciare un nuovo hobby, creare un quadro o una statua per l'occasione (senza preoccuparsi delle eventuali scarse capacità artistiche), invitare delle amiche a cena per festeggiare tutte insieme, progettare il nostro nuovo giardino, inventare una nuova torta per ogni cambio di stato, cambiare i mobili o fare grandi pulizie in casa, tenere un diario fotografico dei nostri cambiamenti, scrivere un libro o una canzone o/e fare un rituale di passaggio.

Quest'ultima voce dell'elenco è come la rugiada sotto i piedi in una mattina piena di possibilità e di sacro.
Non potrei descriverla in altro modo. Scusatemi.


 

Scrivere come catarsi

Buttare fuori tutto il dolore aiuta davvero molto.
A lungo andare certi demoni smettono di tormentarci. La sofferenza si acquieta e noi respiriamo un po'.
Scrivere non è facile perché presuppone una sincerità brutale ma proviamo a pensare: per rinascere non bisogna prima purificarsi di tutto lo sporco che ci portiamo attorno?

La scrittura è un mezzo come un altro per ripulirci.
Se ne conoscete un altro utilizzate quello.
Non importa il modo, importa solo il risultato.


 

Esercizi su cosa amiamo in noi Donne

Che cosa amiamo in noi come Donne?
Che cosa amiamo nelle nostre amiche, nelle nostre colleghe, nelle nostre madri/nonne/zie come Donne?
Che cosa odiamo?
Che cosa proprio non sopportiamo?

Il capire delle volte passa attraverso l'essere costretti a rispondere a delle domande.
Dalle risposte potremmo facilmente intuire cosa occorre cambiare in noi e a che tipo di femminilità apparteniamo.

Cerchiamo il nostro spazio e mettiamoci comode…

 

Stare a contatto con la madre

Non c'è nulla NULLA che la Madre Terra non possa guarire.
Vorrei scriverlo a caratteri cubitali ma non basterebbe ancora… uffa!

Andiamo a trovarla, facciamole offerte, preghiamo su di lei, permettiamole di mostrarci come tornare a stare in equilibrio.
Consegniamo a lei il nostro dolore e tutta la nostra sofferenza, lei ci restituirà pace e benessere.
Affidiamoci al suo potere rigenerativo.

Entriamo nel suo spazio con cuore sincero e umiltà.
Lei ci darà tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Tutte le volte in cui avremo bisogno.

Citando H.D.Thoreau: "Quanti giorni d'autunno e d'inverno ho passato fuori tentando di ascoltare ciò che era nel vento per capirlo e portarlo con me".
Voi siete Streghe, Donne di Potere, Sciamane, Guaritrici, Donne Selvagge, Donne consapevoli… voi sapete ancora capire il vento.
Voi sapete ancora portarlo all'interno del vostro spirito.

Trovate il modo: il potere della Madre Terra non ha mai smesso di vivere in tutte noi.

Riscoprire rispetto per la nostra unicità + Volersi bene (pensiero positivo)

Ci sono molti libri sul pensiero positivo, ne cito uno per tutti ossia "Il potere è in te" di Louise L. Hay.
Insegnano il potere che risiede nelle parole che diciamo e nei pensieri che costellano le nostre giornate.
Quando diventiamo consapevoli di questo possiamo cambiare la nostra vita semplicemente cambiando i nostri pensieri.

Come condimento prestiamo attenzione alla nostra unicità! Siamo esseri così speciali e unici da far tremare le stelle al confronto.

Abbiate la forza di mostrare tutta questa unicità così da invogliare anche tutte le altre a farlo.

 

Lettera alla Donna che vorremmo essere
(qualità morali non fisiche)

Non lasciatevi spaventare.
Bastano poche parole, anche una letterina striminzita va bene.
Fate un passo e poi arriverà quello successivo.

L'importante è capire, esplorare, mettere nero su bianco ciò che di solito non dite a voi stesse.
E non arrabbiatevi se vi accorgete di non avere quelle qualità.
Arriveranno quando sarete pronte a riceverle.

 

Vivere la morte

A volte bisogna arrendersi.
Accettare fino in fondo tutto ciò arriva, compresa la fine di un percorso, di una strada, di una parte di noi.

Temere la morte spirituale è, in fondo, un temere la vita perché senza trasformazione non nascerebbe la farfalla.

Anche la morte è un cambio di stato, ci costringe a fermarci e a piangere sulla nostra vecchia pelle prima di darci la nuova.

Tutto questo è molto naturale, è in linea con ciò che deve essere.
Quando la fiamma si spegne spogliamoci del superfluo e restiamo in attesa della nuova vita che certamente arriverà.
Piangiamo sangue fino a quando non ne possiamo più ma poi ritroviamo la fiducia nel ciclo della natura.

Ad ogni morte corrisponde sempre una rinascita.

In un romanzo, per la precisione: "I segreti dell'antica Dea” di Brenda Gates Smith, si parla delle piccole morti e di come siano essenziali per diventare davvero Donne.
In un paragrafo una vecchia e anziana sacerdotessa dice a una giovane queste parole: "La buona e la cattiva sorte ti hanno accompagnato nella vita. La Dea ha impiegato del tempo a forgiarti, come spesso accade a coloro che devono appartenerle".

Viviamo la morte quando arriva e restiamo al caldo dentro il grembo della Dea.
Lei ci sosterrà fino a quando non saremo di nuovo pronte alla vita con tutte le sue sfide, il suo dolore ma anche le sue gioie.


 

Scrivere e creare per le altre Donne

Oggi io sto scrivendo per le Donne.
Un pochino anche per gli Uomini, ma in special modo per le Donne.
Scrivo con la speranza nel cuore che queste parole messe una dietro all'altra possano servire a chi ne ha bisogno.

Scrivo per guarire, se è possibile.

Scrivo - agli Dei piacendo - per dare conforto e per far capire che siamo tutte nella stessa barca.
Scrivo del coraggio ma anche del cuore ferito di noi Donne.
Scrivo di fantasmi e di stelle cercando di non piangere, senza riuscirci… per la cronaca.

Scrivo per tutte le Donne che non sono riuscita ad aiutare e per ricambiare quelle che hanno aiutato me quando ne ho avuto bisogno.
Scrivo con il cuore perché altre sorelle possano tornare a camminare in equilibrio, se questo è nel loro destino.

Spremo tutto il mio spirito, le mie conoscenze perché possano stillare fino all'ultima goccia di saggezza da donare.
Scrivo con la speranza che domani, guardando la Luna, possa sapere di aver dato il mio contributo e che altre Donne continueranno quello che io oggi ho cominciato.

Alza anche tu lo sguardo verso la Dea e unisciti a me.



Concludo con una domanda importante che avrei dovuto mettere all'inizio di questo articolo ma che, in realtà, è stato inserita in ogni frase, in ogni riga, in ogni citazione, in ogni sottinteso.
Tale domanda è semplice:

"CHE COS'È UNA DONNA?"

La risposta migliore che ho trovato è questa:

"È una domanda senza risposta, ma lasciateci credere nella dignità e nell'importanza della domanda."
Tennessee Williams

Senza dubbio il nostro Williams (la cui citazione in originale non è in relazione a questa domanda: l’abbinamento è mio) ha posto l'accento dalla parte giusta.
Non è importante la risposta, che per ognuna/o di noi sarà diversa, ma la domanda.

Per dirla alla Anna Rice (scrittrice e donna che ha perso un figlio) l'importante è pensare al "tessuto delle cose" non al tessuto in sé.


 

Articolo di Luce, © 2008, gentilmente concesso dall'autrice
e dal sito The Reef and The Craft di cui è collaboratrice.

 

 


Letture consigliate

Semplice Abbondanza di Sarah Ban Breathnach
(è il mio libro preferito in assoluto e anche se è stato scritto da una cristiana è attraverso di lei che ho scoperto la Dea)

Luna Rossa, di Miranda Gray

La via della luce femminile, di Loretta Martello

La montagna è giovane, di Han Suyin

Il risveglio della Dea, di Vichi Noble

Donne che corrono con i lupi, di Clarissa Pinkola Estes

Linguaggio della Dea, di Marija Gimbutas (presto in ristampa presso la casa editrice Venexia)

Codici femminili, di Maria Cristina Landi e Luciana Furiesi

La filosofia donna - percorsi di pensiero femminile, di Chiara Zamboni

Il coraggio di essere noi stesse - L'autostima al femminile e non solo, di Paolo Leonardi (da leggere assolutamente “le 13 regole d'oro dell'autostima”)

Ogni giorno un po' più cattive, di Ute Ehrhardt


Siti consigliati


www.argiopenelsacro.it

www.strie.it

www.starhawk.org

www.madredea.it


Video

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Art direction, grafica e animazioni della pagina e del sito
di Maria Giusi Ricotti © 2007-2009.
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