CURRENT MOON
lunar phase
NEBBIA QUERCIA LUPO GHIACCIO VENTO

LUNAzione del VENTo
DODICESIMA lunazione

La Lunazione del Ghiaccio è la terza ed ultima del periodo invernale, l'ultima dell'anno lunare. Inizia in febbraio o, raramente o in marzo. Si distingue per il plenilunio in Vergine e le sue fasi principali possono cadere in questi segni:

novilunio 1° q.to plenilunio ultimo q.to
n
pq
p
uq

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QUANDO CADE QUEST'ANNO?

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PLENILUNIO
2016
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9 mar
 
 
 
2021
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Leggi gli approfondimenti in
"Luna, mito e astrologia"

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Finalmente nell’aria nuovi profumi… sono i primi delicati fiori, la primavera sta ritornando.

Il vento fa pressione richiamando la nostra attenzione al cielo e al movimento fuori dalle nostre "tane" invernali.

L’energia comincia ad espandersi verso l’esterno. L’aria mossa dalle brezze è solcata dal volo degli uccelli. Con l’abbondanza delle piogge, le gelate tendono a ridursi, il suolo diventa più soffice e tornano a moltiplicarsi i vermi di terra.

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LUNE CELTICHE
I celti attribuivano alle lunazioni dei nomi strettamente collegati ai loro animali di potere o, come diremmo oggi, animali- totem.

LUNA DELLA SCROFA

La scrofa era associata alla Dea Ceridwen, l'iniziatrice dei poeti e dei veggenti, cui insegnamenti sciamanici generarono Taliesin.

Anche la scrofa Hen-Wen, che si credeva fosse dotata di grande saggezza e sapere perchè si era nutrita delle faggine (i frutti del faggio, l'albero della Saggezza) apparteneva al mondo celtico. Henwen aveva generato dal suo ventre il grano e le api da miele, oltre al Cath Palug, un figlio-gatto che aveva abbandonato perché vi aveva riconosciuto influssi maligni del mondo invisibile.

Il cinghiale, in varie forme, è onnipresente nella letteratura celtica come creatura di grande potere e forza totemica. Il terribile Twrch Trwyth fu cacciato da Artù nel Mabinog di Culhwch e Olwen, mentre in un altro racconto inseguì la stessa scrofa Hen Wen. nella tradizione irlandese il Cinghiale Bianco di Marvan fu fonte d'ispirazione musicale e poetica per il suo maestro e anche il mago Merlino conversava con un porcellino in alcune visioni ispirate.
 




Tratto e adattato da
"Sciamanesimo celtico" di John Matthews

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Gli uccelli, attratti dal cibo abbondante, riprendono ad affollare gli alberi e il cielo.
Secondo un’antica tradizione l’avvento della bella stagione era annunciato dal ritorno dei corvi, per questo una variante del nome attribuito al ciclo lunare del Vento è Luna del Corvo.
Un'altro volatile simbolo del periodo è la colomba, animale sacro ad Ecate e Apollo.

Con la Lunazione del Vento inizia l'anno astrologico cinese.
Approfittiamone per organizzarci concretamente ristrutturando la nostra vita spirituale e materiale. Il vento ci spinge al rinnovamento, a spazzare via le stratificazioni e far scintillare tutte le superfici.

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Tradizionalmente poco prima o intorno all’Equinozio di Primavera inizia il tempo delle pulizie primaverili. Muovendoci come mulinelli di vento puliremo casa e terremo le finestre aperte per far entrare l’aria profumata e i raggi del sole. Forse ci verrà voglia di fare anche qualche cambiamento, portare qualche nuovo oggetto, aggiungere colore. Possiamo fare tutto questo ispirandoci al rito delle Trasformazioni di Kerridwen, la divinità che ci aiuta ad accettare e far spazio al "nuovo" nella nostra vita.

In questo periodo metteremo nella terra i semi che debbono fiorire con il caldo e metteremo basi concrete alla realizzazione dei nostri progetti.


La Luna del Vento è azione, che imprime una spinta vitale alla stagione dei raccolti, sia nella natura che nel nostro spirito.
È tempo di relazionarsi agli altri e al mondo, uscire, coltivare, creare… cosa fate ancora qui seduti a leggere? C’è parecchio da fare: iniziate, con serenità e fiducia, con calma e determinazione, ma iniziate!

Per tutte le donne, c’è da ricordare che spesso sotto questa lunazione cade la Festa della Donna. Soprattutto in questi anni in cui i temi del femminile sono in ridiscussione nella società italiana e ci sono contrastanti campagne in corso che coinvolgono le donne prima di chiunque, la Festa della Donna è un ottimo momento, per riflettere sul proprio lato femminile, su come farlo fiorire, renderlo ancora più rigoglioso, saldo, potente.
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Come rito di primavera proponiamo, qui sotto, la creazione di un talismano augurale, il Martisor, ancora usato nella tradizione rumena, ma che trae origine dall’antica Roma.


Gli altri NOMI DI QUESTA LUNAZIONE

Luna di Marzo
Luna dei Venti
Luna del sussurro del Vento
Luna ventosa
Luna del Corvo
Luna della Semina
Luna della Linfa
Luna del Rinnovamento
Luna del Vigore
Luna della Pioggia
Luna del Germoglio
Luna dell'Aquila
Bentu 'e Luna

Luna verde
Luna dei Cervi
Luna della Lucertola
Luna delle piccole Rane
Luna della Gru
Luna della grande Carestia
Luna della Pesca (dei pesci)
Luna casta
Luna dell'Aratro
Luna delle Fragole
Luna dello Zucchero
Luna dei Lombrichi
Luna della Scrofa



Martisor, il simbolo della primavera rumena

Questa antica usanza di primavera è specifica del popolo rumeno e ha origini nelle credenze e nelle pratiche agrarie. Ricorre il primo marzo, considerato il primo mese della primavera.

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La tradizione ricorda che anche nella vecchia Roma, l'inizio dell'anno nuovo era festeggiato in marzo, mese che porta il nome del dio Marte, protettore della campagna e del bestiame, colui che personifica la rinascita della natura. Presso gli antichi Traci le stesse attribuzioni le aveva il dio Marsyas Silen, considerato l'inventore del piffero, il cui culto era legato alla "gleba", la terra materna, e alla vegetazione e quindi anche alla consacrazione delle feste della primavera, dei fiori e della fecondità della natura.

Da ciò, forse, proviene il nome "Martisor", il diminutivo rumeno del nome del mese di marzo (Martie) ma Martisor è anche un talismano (si pronuncia marzishor), simbolo della primavera: si confezionava con dei fili bianchi e rossi, di canapa o lana (oggi anche di cotone), intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo porta fortuna, che che si sceglie tra svariati simboli (monetine d'oro o d’argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori, animaletti, cuoricini...), e si porta con sé.

In diversi scavi archeologici in Romania sono stati ritrovati martisori datati più di 6000 anni fa.
Fabbricati con piccoli sassi di torrente, verniciati in bianco e rosso, infilati su un filo si portavano intorno al collo. Il colore rosso, come il fuoco, il sangue e il sole, era attribuito alla vita, quindi alla donna. Invece il colore bianco richiamava la trasparenza dell'acqua, del bianco delle nuvole ed era riferito alla saggezza dell'uomo. Questi colori, che adesso ritroviamo nel cordoncino del martisor, esprimono il legame inseparabile dei due principi femminile e maschile, come nel continuo movimento della materia, e nel ciclo della natura con tutte le sue forze vitali. Sono colori tradizionali sul tutto territorio rumeno; si portano ai matrimoni, quando nascono i bambini ed anche, in alcune regioni, ai funerali. Sempre di bianco e rosso si addobbano le prime pecore che entrano in malga e il primo aratro che esce al campo.

In Romania il Martisor, con il suo fiocco bianco-rosso, viene donato in Marzo a tutte le donne, dalle nipoti alle nonne, come augurio di buona fortuna e amore, ed è un augurio di buon inizio di primavera: e chi lo ha ricevuto lo porta per tutti i giorni del mese di marzo, attaccato al petto vicino al cuore.
Il bello dei riti di Primavera in Romania sta nella gioia che si sente in tutte le vie delle città, che per l'occasione, si riempiono di bancarelle, dove dai piccoli ai grandi, dai giovani ai meno giovani, donne e uomini "gareggiano" tra di loro, offrendo in vendita una svariata scelta di forme, e colori di martisori.

L'inventività come anche la semplicità delle piccole creazioni incantano talmente che, girando nel tumulto della strada, ci si sente come dei colibrì che vanno a prendere la linfa da un fiore ad altro, nei rami di un grande albero nella primavera rumena.

Liberamente adattato dal testo “Mese di marzo - Il simbolo della primavera rumena” di Aurelian Chera
Unione Italiana Immigrati "Il pane e le rose"
http://www.uiltn.it/comu_sta/comu_051.html



© Testo e ricerca di Maria Giusi Ricotti

Pubblicato ne Il Calderone Magico il 29 febbraio 2008. Revisione 24 aprile 2016. Qualsiasi riproduzione, senza esplicito consenso dell'autrice, è vietata.


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L'AUTRICE

Maria Giusi Ricotti, grafico editoriale e ceramista, nata a Milano. Per amore è approdata molti anni fa in Sardegna, dove vive con la sua famiglia e lavora.

È fondatrice di Il Calderone Magico che è - oltre che un sito web ed una mailing list di spiritualità femminile - un laboratorio artigiano nel centro storico di Cagliari.

mariagiusi@ilcalderonemagico.it
http://it.groups.yahoo.com/group/ilcalderonemagico
Il Calderone Magico - laboratorio - Corso Vittorio Emanuele 349/351, Cagliari


Bibliografia

L'arte della Strega di Dorothy Morrison, Armenia
http://wicca.blog.excite.it/permalink/136778

IMMAGINI

http://orsettotriste.blog.excite.it/




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(con la spiegazione dei giorni della Foglia, del Frutto, della Radice e del Fiore)
LA LUNA NEI SEGNI ZODIACALI

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ESPANSIONE E RIDUZIONE DELLE FASI LUNARI
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